Scrivere questo blog per me significa raccontare le emozioni che le città, i borghi, le insenature, le montagne o qualunque posto nel mondo, piccolo o grande che sia, possono provocarmi.
Scrivere questo blog significa cercare di “trasmettere” nel mio piccolo le sensazioni che ho provato sulla mia pelle nel vedere di persona scene, persone, immagini, a chi ancora non ha ancora avuto modo di intraprendere quel viaggio, ma anche a chi quel viaggio l’ha già intrapreso.
Perché far venire la pelle d’oca a chi non ha ancora visto il paradiso della Thailandia è facile, ma far venire i brividi a chi ci è già stato, quello è difficile.
Arrivare di petto ad una persona che prima di te è stata testimone di quello che narri è faticoso, semplicemente perché l’ha già vissuto e l’ha fatto parte di sé.
Io dal mio canto, non ho la presunzione di riuscire a colpire tutti i lettori, ma spero che le mie parole siano in grado di regalare anche solo un pezzetto di quello che ho visto e continuo a vedere; spero che le mie frasi possano arrivare, non perché “devono” farlo, ma solo perché riempiono un diario di viaggio che è il racconto dei miei viaggi, delle mie destinazioni.
E pensando a quale fosse il luogo nel mondo a cui dedicare il mio primo post di viaggi, non ho avuto dubbi, dovevo partire dalla mia terra.
E potrà apparire una scelta scontata, in fondo una persona nasce e cresce in un determinato posto ed è certamente la città o il paese che conosce di più.
In realtà, ho deciso di partire dalla mia Romagna non per questa ragione, ma perché girando e girovagando, scrutando e assaporando qualche piccola parte di mondo, mi sono resa conto sempre di più che il sapore della tua terra è unico e nessun luogo, anche se immensamente più bello, potrà avere quella carica emozionale e quel bagaglio sentimentale.
Ecco perché oggi voglio scrivere non dei mari o delle capitali del mondo, ma della semplice e probabilmente sconosciuta Premilcuore.
Già il nome non può lasciare indifferenti, e così in effetti è.
Premilcuore “preme” il cuore non solo per il nome che porta, ma anche per quello che è.
E qui viene la parte interessante.
Perché Premilcuore non è un lido sulla Riviera Romagnola o un’importante città, Premilcuore è solo un microscopico borgo medievale incastonato in mezzo alle montagne.
Ad appena 50 km da Forlì, qui sembra che la storia si sia fermata e non è difficile immaginare Premilcuore come ambientazione per un romanzo storico di Ken Follett.
Con neanche 800 abitanti e uno stemma in cui è rappresentato un cuore premuto da una zampa di leone, Premilcuore sorge sulla riva destra del fiume Rabbi e si caratterizza per le sue costruzioni in pietra serena e arenaria, in mezzo alle quali si erge, sovrana, la Rocca.
Passeggiare per un borgo così intriso di storia e passato, in mezzo ai boschi, dove si sente solo il rumore del vento e lo scroscio del fiume Rabbi, e dove l’aria è ancora quella vera, pura e incontaminata, non ha eguali.
E potrebbe bastare già solo questo per fare di Premilcuore un posto magico, un piccolo rifugio solitario fra i monti, ma così non è, perché c’è molto di più.
Sì perché Premilcuore oltre ad essere un meraviglioso feudo, è anche indissolubilmente legato al fiume Rabbi, che scivolando sinuosamente crea piccole cascate vaporose e piscine naturali, dove è possibile refrigerarsi nell’acqua fredda e sorprendentemente trasparente.
Qui non ci sono stabilimenti, ombrelloni e lettini, qui solo la natura domina.
E se si vuole sfuggire al caldo afoso di città e spiagge, a Premilcuore si può trovare la pace, sdraiandosi su una pietra liscia e ascoltando il gorgheggio del fiume.
Se si vuole invece ammirare le particolarità che questo fiume nasconde, basta addentrarsi nel bosco che lo circonda e camminando lungo i sentieri si può arrivare sino alla cascata della Sega, dove lo spettacolo naturale è assicurato, fra acqua limpida e una fitta vegetazione da cornice.
Per chi non si accontenta di tutto ciò, ma prosegue lungo il sentiero, appena poco più avanti potrà trovarsi dinanzi alla suggestiva Grotta Urlante.
Qui, sotto un antico ponte del XVII secolo realizzato con un’arcata “a schiena d’asino”, il fiume “casca” con forza nei meandri di una grotta scavata col tempo e nell’urtare le rocce sottostanti “ulula” con altrettanta forza. E’ un urlare chiaro, distinto, che non può non essere colto dal viaggiatore che si ritrova dinanzi a tale forza della natura. E qui tutti i sensi vengono pervasi: lo sguardo, per la bellezza naturale che deve sostenere, l’udito, per il gorgoglio incessante del fiume, l’olfatto, per il profumo di sottobosco che lo inebria e il tatto, per il gelo pungente delle acque.
Premilcuore è una piccola oasi nascosta che cattura chi arriva a scoprirla, mostrandosi in tutta la sua essenza incontaminata e selvaggia.
E cattura al punto che Michele Tameni, giornalista del giornale inglese “Financial Times”, e autore del libro “Wild Swimming Italy. Alla scoperta dei più bei laghi, fiumi e cascate e terme d’Italia” l’ha incoronata come uno dei cinque siti balneari più belli d’Italia.
E come dargli torto, io la porto da sempre nel cuore non solo per la sua segreta bellezza, ma perché fa parte del mio vissuto, della mia terra.
Ma sono certa che se vi avventurerete fra il suo borgo e le sue bianche cascate, ruberà il cuore anche a voi.
Foto di Ivan Leo ph.